Hsiao Chin

L’opera dell’artista Hsiao Chin acquisita dal Museo a cielo aperto di Denice, dedicato alla ceramica contemporanea
L’opera dell’artista Hsiao Chin installata nel borgo di Denice, nell’ambito del Museo a cielo aperto dedicato alla ceramica contemporanea

Nel museo

Grande onda
1990
Ceramica smaltata
ø cm 32
Opera acquisita nel 2013

Critica

Hsiao Chin realizza dei racconti condotti attraverso un segno-colore dai guizzi luminosi e abbaglianti di tonalità pure, in una sintesi raffinata di automatismo gestuale e di lirica disposizione cromatica. Tracce di esistenza che si traducono nel rapido gesto privo di ripensamenti, disegnato dal pennello, generalmente su fondi bianchi, dove le accese cromie e le dispersioni cromatiche sono ulteriormente esaltate.

La superficie del piatto o della piastra ceramica è un semplice supporto, il luogo di partenza di un volo fuori da tutte le possibili localizzazioni, affidato a stesure di pennellate compatte o a disintegrazioni in tante piccole sgocciolature granulose di colore. Tracce veloci di pensieri si accumulano o si disperdono in percorsi saettanti, fluidi ed eterei.

Biografia

(Shanghai, Repubblica Popolare Cinese, 1935) studia alla scuola superiore di Belle Arti di Taipei e nel 1957 partecipa alla fondazione del primo gruppo astrattista cinese denominato Ton Fan. Lasciata la Cina si trasferisce in Europa dove soggiorna dal 1956 al 1959 a Barcellona, città in cui allestisce la prima mostra personale al Museo Municipal di Matarò nel 1957 e partecipa a 3 edizioni del Salon de Mayo. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a Milano dove conosce e frequenta L. Fontana e P. Manzoni. Nel 1961 con A. Calderara fonda il Gruppo Punto. Tra il 1966 e il 1969 soggiorna in diverse capitali europee e a New York per conoscere e approfondire nuove ricerche sul segno e sul colore.

Nel 1969 ritorna a Milano dove si stabilisce definitivamente. Avvia da questo momento una intensa attività espositiva personale in Italia e all’estero: espone, tra gli altri, al Salone Annunciata e allo Studio Marconi di Milano, alla Rose Fried Gallery di New York e alla Gelerie Senatore di Stoccarda. Partecipa a importanti manifestazioni artistiche internazionali e svolge una significativa attività didattica dapprima negli Stati Uniti alla Long Island University di New York e alla Luisiana State University e in Italia in Comunicazione visiva all’Istituto Europeo di Design di Milano e sempre nella stessa città è titolare di cattedra all’Accademia di Brera. Si avvicina alla produzione ceramica agli inizi degli anni Sessanta ad Albissola e realizza manufatti ceramici in quasi tutti i luoghi di produzione italiana come Vietri (Sa), Faenza (Ra), Imola (Bo) e Cunardo (Va).

La ricerca attuata con ogni tipo di materiale è strettamente legata alle filosofie dell’estremo Oriente, dal Tao allo Zen, ed è messa in atto, soprattutto nel primo periodo della sua ricerca, in modo semplificato attraverso una sorta di scrittura in cui si uniscono e si oppongono il pieno e il vuoto, le forme definite e le forme indefinite, le strutture rigide e i dilavamenti cromatici. Successivamente il supporto diviene il luogo in cui dare espressione alle esigenze interiori e alla necessità di dare corpo a nuovi equilibri tra le pulsioni derivanti dalla sua formazione culturale e il segno colore emozionale con cui descrivere spazi e suggestioni rigorose o dissipate, luoghi e trasalimenti compatti o evanescenti utilizzando una materia cromatica fluida che ben si presta a descrivere quanto voluto.

hsiaochin.net

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